I logobardi erano per gli antichi Romani una delle tante feroci tribù germaniche, forse di origine scandinava.
La loro religiosità era allora certamente legata in modo profondo ai riti druidici comuni a tutte le popolazioni di area celtica.
La alterne alleanze tribali permisero gli scambi culturali che contribuìrono certamente a rafforzare le credenze religiose di ceppo celtico, che pervadevano allora tutta l'area culturale centro-europea. Non mancò certamente la sovrapposizione con le credenze religiose portate dalle milizie dell'impero Romano.
Dai territori originali, nele terre del corso meridionale del fiume Elba, i Longobardi si spostarono progressivamente verso Sud, fino ad occupare la Pannonia (L'attuale Ungheria).
Quando i Longobardi invasero l'Italia avevano già avuto modo di combattere a fianco delle truppe imperiali bizantine e già avevano iniziato a convertirsi all cristianesimo, seguendo prevalentemente l'eresia ariana.
Possiamo immaginare che le originarie superstizioni e le pratiche rituali religioso-guerriere abbiano assunto, nel corso del tempo, contaminazioni proprie del paganesimo romano ed in seguito assorbito i primi elementi della fede cristiana.
In questo quadro, i simboli religiosi e le figure totemiche della tradizione eligiosa celta tendevano a sopravvivere
ed a trasformarsi, assumendo nuovi significati e reinterpretazioni.
Giulio Cesare, nel De Bello Gallico ci fornisce qualche prezioso indizio sulle credenze celtiche. Forse le notizie che egli riporta risultano parzialmente alterate dalla visione di un uomo di profonda cultura romana, convinto di appartenere al mondo che rappresenta in modo indiscusso, la civiltà assoluta.
Comunque Giulio Cesare (Libro VI, capitolo XVI) scrive "Altre stirpi galliche hanno simulacri di straordinaria grandezza, le membra dei quali intrecciate con i vimini riempiono di uomini vivi; ed essendo stati incendiati questi, gli uomini avvolti dalla fiamma spirano." ed ancora (Libro VI, capitoloXVII) "Degli dei venerano soprattutto Mercurio..."
Per quanto si tratti di deboli accenni, provo ad immaginare che i galli assegnassero qualche importanza e connotazione religiosa agli intrecci complicati (quelli dei vimini) ed alle spire dei serpenti che caratterizzano la divinità che i Romani chiamavano Mercurio e che per i celti aveva origini forse ben più antiche, insieme ad un diverso nome.
Le testimonianze di diversi documenti storici contribuiscono a sottolineare l'importanze del serpente per i Longobardi e la sua adozione come animale totemico.
In ogni caso, le complicate volute intrecciate costituiscono un elemento caratterizzante delle soluzioni decorative di epoca longobarda e si ritrovano nei fregi architettonici e nei gioielli.
Gli scavi di varie sepolture longobarde hanno permesso il ritrovamento di crocette auree che veniva probabilmente cucite sull'abito del definto. Si tratta di sottili lamine d'oro generalmente decorate con motivi a volute intrecciate.
Sebbene autorevoli testi affermino che si tratta di manufatti ottenuti ritagliando un unico foglio, l'osservazione attenta dei disegni permette di concludere (come si può osservare dalla fotografia ingrandita) che si tratta generalmente di due diverse striscioline incrociate. Il rilievo era forse ottenuto con la pressione su un modello ligneo intagliato. La geometria, come nei fregi e nelle colonne, non è quasi mai simmetrica e ripetitiva, come potrebbe superficialmente apparire. In questo vi è forse un richiamo all'idea, che pervaderà buona parte del medioevo, che la simmetria connoti la morte, mentre l'assimmetria è destinata a connotare la vitalità.
Il modulo decorativo, particolarmente nelle sue espressioni più antiche ed originali, risulta quindi a ripetizione sfasata, così come si osserva nelle onde "armoniche" di un suono.
Ricostruzione digitale di un motivo grafico longobardo, tratto da una crocetta aurea del museo di Santa Giulia. A seguire, la fotografia di alcuni frammenti di fregi architettonici e la ricostruzione digitale di segmenti più estesi, senza alcuna pretesa di restituzione scientifica, ma semplicemente ripetendo il superstite modulo visibile.
Elementi architettonici di arte longobarda
Frammenti lapidei di fregi architettonici di epoca longobarda
Fregio architettonico a motivi intrecciati
Ricostruzione digitale di un segmento di fregio architettonico
Ricostruzione digitale di un segmento di fregio architettonico
Ricostruzione digitale di un segmento di fregio architettonico
Fregio architettonico di epoca longobarda
Interno dell'arcata con decorazione ad intrecci nella chiesa di San Salvatore
Serie di capitelli ed elementi decorativi architettonici
Frammenti di colonne con decorazioni a volute
Capitello e lastra tombale di epoca longobarda
Elementi architettonici longobardi
Capitelli probabilmente provenienti dalla chiesa altomedievale di San Salvatore
Capitelli longobardi che raffigurano il martirio di S.Giulia e
Santa Giulia tra le monache e le converse del monastero
Lo stupendo bassorilievo altomedievale longobardo con pavone
Frammenti della lastra incompleta
Lastra del Pavone, arte logobarda.
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